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Sulle tracce di San Carlo… e della Maddalena

Sulle tracce di San Carlo... e della Maddalena
Veddo, Chiesa di San Carlo
Testo e ricerche di Federico Crimi e Fabio Passera
La riscoperta di luoghi e situazioni che appartengono a vario titolo alla piccola storia della nostra vita, continua senza interruzioni. L’attenzione ricade stavolta sull’attuale Chiesa dedicata a San Carlo, posta al centro della frazione di Veddo. Già altri autorevoli interventi hanno permesso di conoscere qualcosa sull’ edificio sacro, ma in questo campo la verità non è mai scritta fino in fondo. Il nostro viaggio passa attraverso i documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Milano, laddove sono custoditi i segreti legati alle Chiese delle nostre terre. Siamo all’inizio del XVII secolo, con la supplica rivolta alle autorità ecclesiastiche da Giovanni Stefano Clerici, curato di Viggiona, e Lazzaro Bolognini. Entrambi nativi di Veddo, chiesero di poter costruire l’Oratorio secondo il disegno di cui oggi pubblichiamo l’eccezionale immagine. La distanza di oltre mezzo miglio dalla Parrocchiale e l’impraticabilità della strada per raggiungerla, furono gli argomenti che spinsero i due notabili all’ardita richiesta. Lo stesso Clerici si offrì di provvedere alla dote ed al mantenimento dell’Oratorio, mentre il Bolognini si accollò l’onere della costruzione sulla scorta di una secolare tradizione dei luoghi e di famiglia, legata alle diverse professionalità del campo edile. Il disegno che i due allegarono alla supplica non portava alcuna firma in calce, ma presentava un edificio che misurava 9,9 x 16,3 braccia milanesi, corrispondente a circa 5,75 x 9,58 metri. È un esempio del modello detto della “simplex ecclesia”, scaturita dalla riforma del patrimonio edilizio religioso voluto proprio da San Carlo, con le norme emanate nel 1577.
 
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