Racconti dagli altari
Novembre 16, 2023
I Templari, la marchesa e il re di Danimarca
Ronco delle Monache
Testo e ricerche di Federico Crimi
Testo e ricerche di Federico Crimi
Le leggende di ‘Lady de Vere’
Un luogo, una storia e più leggende, antiche e moderne. Al centro di tutto la marchesa Camilla Margherita de Montesquiou, figura tra le più emblematiche della villeggiatura belle époque sul Verbano. Di lei già è stato scritto e tanto ancora si scriverà. Per prima fu Camilla Valsecchi a ricordare quella presenza illustre insediata al ‘Ronco delle Monache’ e a iniziare a raccontarne la storia. Anzi, le storie. Perché tra leggende vere e leggende false, abilmente orchestrate dalla marchesa, è difficile fissare un punto fermo. Iniziamo dai dati anagrafici. Camilla nacque de Montesquiou a Chicago adeguatamente “rivestita” di titoli nobiliari (principessa di Montluc-Siena, erede, addirittura, dei Merovingi, ecc. ecc.) e divenne marchesa grazie al matrimonio con il veronese Giacomo Trombetti. Giunse a Maccagno agli inizi del 1900 per via della solida amicizia con Teodolinda Zaccheo di Garabiolo, vedova di Carlo Meschini di Magadino e perciò erede della grande fortuna legata a alberghi e ristoranti, a partire dal blasonato Albergo del Vapore a Magadino dove Camilla soggiornò a più riprese. Fu Teodolina a mettere a disposizione dell’amica il complesso al ‘Ronco delle Monache’ a partire dal 1919 e a avviarne una ristrutturazione adeguata al rango e alle richieste della marchesa, che vi rimase sino alla morte, nel 1933, ammaliando col suo fascino grandi e piccini di Maccagno.
Un luogo, una storia e più leggende, antiche e moderne. Al centro di tutto la marchesa Camilla Margherita de Montesquiou, figura tra le più emblematiche della villeggiatura belle époque sul Verbano. Di lei già è stato scritto e tanto ancora si scriverà. Per prima fu Camilla Valsecchi a ricordare quella presenza illustre insediata al ‘Ronco delle Monache’ e a iniziare a raccontarne la storia. Anzi, le storie. Perché tra leggende vere e leggende false, abilmente orchestrate dalla marchesa, è difficile fissare un punto fermo. Iniziamo dai dati anagrafici. Camilla nacque de Montesquiou a Chicago adeguatamente “rivestita” di titoli nobiliari (principessa di Montluc-Siena, erede, addirittura, dei Merovingi, ecc. ecc.) e divenne marchesa grazie al matrimonio con il veronese Giacomo Trombetti. Giunse a Maccagno agli inizi del 1900 per via della solida amicizia con Teodolinda Zaccheo di Garabiolo, vedova di Carlo Meschini di Magadino e perciò erede della grande fortuna legata a alberghi e ristoranti, a partire dal blasonato Albergo del Vapore a Magadino dove Camilla soggiornò a più riprese. Fu Teodolina a mettere a disposizione dell’amica il complesso al ‘Ronco delle Monache’ a partire dal 1919 e a avviarne una ristrutturazione adeguata al rango e alle richieste della marchesa, che vi rimase sino alla morte, nel 1933, ammaliando col suo fascino grandi e piccini di Maccagno.
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